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Dopo i due gol vittoria contro Hibernian e Braga, Ianis Hagi è diventato un idolo per i tifosi scozzesi. E ha un potenziale enorme

Giovedì scorso ha segnato il gol vittoria nella partita fra Rangers e Sporting Braga. Con una punizione clamorosamente deviata dal difensore, Ianis Hagi ha fatto esplodere Ibrox Stadium con un 3-2 cardiopatico, in cui gli scozzesi erano sotto di due reti e alla fine hanno vinto 3-2. Il trequartista romeno, figlio dell’ex Real Madrid Gheorghe, a gennaio si è trasferito in Scozia in prestito dal Genk, e ha già segnato tre gol in nemmeno un mese di gare fra campionato, coppa e Europa League. Una doppietta fondamentale che ha permesso alla squadra di Gerrard di porre le basi all’accesso agli ottavi (arrivato ieri sera grazie alla vittoria in Portogallo per 0-1).

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Ianis Hagi è un talento transitato anche dalla Serie A con la Fiorentina, dove però ha collezionato appena 42 minuti in due stagioni. A Firenze non è riuscito a trovare la sua misura e così ha girato parecchio fra Belgio, Italia e Romania. Adesso la Scozia è la sua nuova casa e pare essere un campionato del suo taglio. Ma anche in Europa, a quanto pare, Hagi non scherza.

Il percorsoianis hagi

Hagi è nato a Istanbul nel 1998 ma la sua cittadinanza è romena e gioca per la nazionale di Bucarest. La nascita in Turchia è dovuta alla permanenza in quel periodo del padre al Galatasaray, dove ha chiuso la carriera prima di diventare allenatore dello stesso club turco.

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Nel momento in cui la Fiorentina decise di acquistarlo, di Hagi si parlava un gran bene. Era uno dei talenti più promettenti nel contesto degli under 20 e, classe 1998, nel 2016 alla Fiorentina andò subito in Primavera. Erano gli anni di Paulo Sousa al Franchi, e il portoghese, pur concedendo un buon minutaggio ai giovani, non è riuscito a fare lo stesso con Hagi. Appunto, solo 42 minuti sui campi della Serie A, dove ha esordito il 23 ottobre 2016 a diciotto anni contro il Cagliari.

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Hagi è cresciuto nel settore giovanile della squadra di proprietà di suo padre Gheorghe, il Viitorul Costanza, dove è tornato in prestito anche dopo la Fiorentina. Il ritorno in Romania è stato come tornare nel grembo materno per il trequartista romeno, dove comunque è riuscito a mettere minuti nelle gambe e a costruire un buon score per il suo curriculum sportivo. Non a caso, dopo 9 gol in 28 presenze con il Costanza, Hagi è stato acquistato dal Genk.

La Fiorentina non ha voluto credere nel trequartista e ha preferito liberarsene senza troppi fronzoli, vendendolo per appena due milioni di euro al Genk, in Belgio. Quest’anno con gli Smurfen ha giocato pure in Champions League, sfidando il Napoli e il Liverpool tra le altre e distinguendosi per essere uno dei migliori del club del Luminus Stadium. Anche in Jupiler League non è andato male, con tre reti in 14 apparizioni.

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Ianis Hagi ai Rangers

Eppure, Hagi sta vivendo un gran periodo ai Glasgow Rangers, in Scozia, dove ha segnato tre gol decisivi in sole cinque partite. Arrivato in prestito fino a giugno, prima ha risolto la gara in casa con l’Hibernian con un bel destro da posizione defilata, poi ha pareggiato e infine battuto lo Sporting Braga giovedì scorso a Ibrox. Certo per la squadra di Gerrard il ritorno è stato particolarmente ostico, eppure il primo round è stato decisivo. Nonostante un rigore sbagliato dallo stesso Hagi, i Rangers si sono qualificati agli ottavi raggiungendo un traguardo storico. Gli scozzesi sono la prima squadra di sempre a qualificarsi agli ottavi di Europa League partendo dal primo turno di qualificazione.

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Hagi è praticamente ambidestro. Calcia benissimo con entrambi i piedi e in più è un ottimo dribblatore, capace di muoversi bene più negli spazi stretti che in velocità. Non propriamente brevilineo, il trequartista romeno non è nemmeno molto forte fisicamente e il gioco aereo – come d’altronde molti nel suo ruolo – è per lui un contesto di difficoltà. In ogni caso, le qualità balistiche sono il suo miglior biglietto da visita e in Portogallo. Dopo giovedì, lo terranno bene a mente.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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