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Tonya, film con protagonista Margot Robbie, adatta per il cinema la storia di Tonya Harding, pattinatrice americana divenuta tristemente nota per uno scandalo sportivo dagli aspetti criminali.

Il film racconta la storia senza modifiche? Scopriamo qual è la reale vicenda e cos’è accaduto negli anni ’90 negli USA nel mondo del pattinaggio olimpionico.

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Tonya, la vera storia

L’incipit di Tonya è molto chiaro. Per quanto si tratti di un film con una sceneggiatura in parte modificata per esigenze cinematografiche, il materiale è totalmente reale: “Tratto da interviste assolutamente vere, totalmente contraddittorie e prive di qualsiasi ironia con Tonya Harding e Jeff Gilloly”.

Tonya Harding è nata a Portland il 12 novembre 1970. È cresciuta con sua madre LaVona, fumatrice accanita e cameriera insoddisfatta della propria vita. La situazione famigliare non è mai stata delle migliori. Suo padre è stato cacciato di casa dalla madre, che collezionò ben sei matrimoni. Questa rottura, quando Tonya era ancora una bambina, la costrinse a dire addio al suo unico punto di riferimento affettivo.

LaVona la spronò fin da piccola a pattinare. È cresciuta tra il ghiaccio e gli abusi della madre, totalmente anaffettiva. A ciò si aggiunse la durezza dell’ambiente del pattinaggio su ghiaccio, molto esclusivo, nel quale lei era una outsider. L’eleganza pretesa dai giudizi non le apparteneva, nonostante sportivamente fosse esaltante.

Per un periodo è stata l’emblema del sogno americano. Ha lavorato così duramente da costringere i giudici a fare un passo indietro. Nel 1991 fu la prima atleta statunitense a eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale. Una vita per costruirsi una reputazione e un attimo per vedere crollare tutto.

Tonya Harding boxe

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Se per Nancy Kerrigan l’aggressione è da considerare un episodio drammatico ma isolato, per lei, dice di sfuggita in un’intervista, era pane quotidiano. Abusi subiti sia da parte del marito che della madre. Molestie continue, nonostante i segni fossero evidenti sul suo volto. In breve, però, l’opinione pubblica le si è rivoltata contro dopo quell’episodio che ha visto protagonisti altri soggetti. Si è soltanto pensato che lei non potesse non sapere.

Ma cos’è accaduto? Jeff voleva intimidire Nancy. Per farlo ha chiesto al suo amico Shawn di spedirle una lettera minatoria, così da spaventarla. Questi, però, a caccia di notorietà, ha assoldato due scagnozzi per spaccarle un ginocchio. Missione compiuta e rapido intervento della polizia e dell’FBI. Tutti arrestati e condannati, con il polverone che ha trascinato anche la Harding. Nessun periodo in carcere per lei ma squalifica a vita dal pattinaggio.

Al tempo lei aveva solo 23 anni e stava preparando le Olimpiadi invernali di Lillehammer. Fu una tragedia. In seguito l’ex marito Jeff diffuse anche un video hard girato con lei in camera da letto. Tutto ciò non fece altro che peggiorare la sua reputazione. Nel 1996 tentò la via del cinema ma Breakaway, questo il titolo del film, fu un flop. Nel 2002, invece, provò a farsi strada nel mondo della boxe professionistica femminile, con scarsi risultati.

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Tonya, lieto fine

Una storia dal finale felice, anche se non raccontato nel film. Dopo 20 anni Tonya Harding è nuovamente al centro delle scene. Merito della sceneggiatura di Steven Rogers, che ha visto in quel viso la chance di un riscatto mediatico meritato dopo tante pene. Oggi ha quasi 50 anni, vive a Portland con suo marito e suo figlio, dividendosi tra vari lavori. Il mondo ora guarda alla sua storia con altri occhi e lei ha l’orgoglio negli occhi di chi non ha mai mollato e smesso di lottare.

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita alla SEO non posso più farne a meno