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Will Hunting è il film che ha cambiato la vita di Matt Damon e Ben Affleck. Una pellicola Premio Oscar che vanta anche Robin Williams nel cast. Una storia ben nota ma è anche vera?

A cosa si sono ispirati Matt Damon e Ben Affleck per la sceneggiatura di Will Hunting? Ecco la storia vera alle spalle della pellicola del 1998, che ricevette ben nove candidature agli Oscar.

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Com’è nato Will Hunting

Matt Damon era molto giovane quando iniziò a scrivere la sceneggiatura per Will Hunting – Genio Ribelle (solo in seguito è intervenuto Ben Affleck, amico di sempre). Era uno studente impegnato al quinto anno dell’Università di Harvard. Al tempo decise di dedicarsi in maniera concreta sul mondo del cinema. Basti pensare che posticipò la sua laurea per poter recitare in Geronimo: An American Legend.

La sceneggiatura ha preso forma proprio grazie all’università: “Mi erano rimaste alcune lezioni facoltative. C’era un corso di drammaturgia che prevedeva la scrittura di un atto. Ho iniziato così a scrivere e al termine del semestre ho consegnato quaranta pagine al professore. Il suo nome era Anthony Kubiak e ritenne lo script molto autentico”.

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Il processo di scrittura della trama aveva avuto inizio precedentemente. Lo dimostra il fatto che improvvisò una scena da lui ideata durante il corso di Introduzione alla regia. A svelarlo è Michael Montoya, suo compagno di classe: Ricordo che Matt portò a lezione un pezzo originale. Ci stava lavorando da diverso tempo. La scena era ambientata nell’ufficio di uno terapeuta, dove un ragazzo molto sveglio cercava di girare le carte in tavola, analizzando un dipinto sul muro”.

Will Hunting storia vera

Occorre spiegare principalmente che la storia di Will Hunting non è vera di per sé. Matt Damon l’ha però resa tale, in buona parte, inserendo dei chiari riferimenti alla sua vita. Ha scritto di ciò che conosceva, che lo circondava da sempre. Il personaggio di Skylar, ovvero la ragazza di cui il protagonista si innamora, è stato creato in maniera precisa sul profilo dell’allora fidanzata dell’attore. Si tratta di Skylar Satenstein, al tempo studentessa di medicina, oggi moglie di Lars Ulrich, co-fondatore dei Metallica.

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Lo stesso dicasi per la scena in cui Will scrive su una lavagna. Lo stesso Matt Damon ha spiegato come sia qualcosa accaduto realmente: “È basato su un episodio che vede protagonista mio fratello Kyle. Stava facendo visita a un fisico che conoscevamo al M.I.T.. Camminando lungo il “Corridoio Infinito” vide quelle lavagne tipiche. Lui è un artista e ha così preso del gesso e ha scritto una versione di un’equazione incredibilmente elaborata e totalmente fasulla. Era tutto così bello e completamente folle che nessuno l’ha cancellato per mesi”.

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno