The Bourne Supremacy è il secondo capitolo della saga di Jason Bourne, con protagonista Matt Damon, liberamente tratta dal romanzo Doppio inganno di Robert Ludlum.
Come finisce The Bourne Supremacy? Grande colpo di scena negli ultimi minuti. Finalmente scopriamo qualcosa sul passato dell’agente, su chi era realmente prima di tutto ciò.
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The Bourne Supremacy come finisce
Pamela Landy inizia ad avere dei sospetti sul conto di Abbott. Proprio da questi si reca Jason Bourne, dal momento che l’uomo dovrebbe essere l’unico ancora in possesso di informazioni su Treadstone. L’ex direttore conferma d’essere la talpa nella CIA. Rivela inoltre che Kirill è un agente dell’FSB, assunto da Abbott con il solo compito di uccidere Bourne e insabbiare tutto. L’intera conversazione è registrata e l’audio finisce tra le mani di Landy. Messo con le spalle al muro, Abbot si suicida.
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Jason Bourne viaggia fino a Mosca, dove rintraccia Irena Neski, figlia di Vladimir. Intende rivelarle la verità sulla morte dei suoi genitori. Viene però intercettato da Kirill. Ha così inizio un inseguimento che si conclude con l’auto dell’assassino che si schianta contro un blocco di cemento. Borune può dunque recarsi dalla donna.
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Landy può arrestare Gretkov grazie alla registrazione di Abbot. Molto tempo dopo la si vede a New York, nel suo ufficio. Viene contattata da Bourne. Questi viene ringraziato ma soprattutto riceve informazioni cruciali sul suo passato. Il suo vero nome è David Webb, nato il 15 aprile 1971. La sua città natale è Nixa, in Missouri. “Si riposi, Pam, ha l’aria stanca”. Queste le ultime parole dell’uomo, che rivela all’agente d’essere da qualche parte a osservarla. Poco dopo, però, lo si vede sparire tra la gente per le strade di New York.
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